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Cristina Lelli

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Pietà” di Cristina Lelli

 

Il tocco levigo della Lelli, nel delicato e doloroso inarcamento dei dorsi esprime la sofferenza sublimata, perché avvalorata, del distacco, etereo pur partecipato al sentire e aguzzo nell’articolazione delle venature spinate al seno, delle parole inesprimibili del cuore, che identificano al Cristo nel passaggio della morte. Ma quella stessa assenza fra i corpi, la forma stessa della separazione dell’abbraccio di madre e figlio, libera ali verticali di spirito celeste, l’essenza leggerissima di un volo: dal vuoto il senso è l’anima che eterna, oltre i confini transitori della vita.

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