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Donato Lotito

Donato Lotito, Generazioni a confronto.j

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Generazioni a confronto” di Donato Lotito

 

L’intersezione dei piani fotografici del Lotito è una mise en abyme (messa in abisso) di una

“storia nella storia”, che pone la presente generazione in riferimento alla passata. Il comprendersi non cessa di partecipare della Wirkungsgeschichte (storia degli effetti): questo è avere coscienza della propria determinazione storica, di una provenienza nella quale ci troviamo già sempre ad essere.

Lo sguardo dell’artista analizza il nesso fra verità e situazione e le metamorfosi di senso legate al variare dei contesti e dei punti di vista. Nessuno dei due orizzonti possiede la verità: la verità è fra di essi,

luogo di eccedenza, che si trova andando, un poco, al di là di se stessi.

Donato Lotito, The Metropoli’s Soul.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “The Metropoli’s Soul” di Donato Lotito

 

L’onirica visione fotografica del Lotito supera l’abbaglio dell’apparenza fenomenica e l’oggetto rappresentato si perde per la relazione, fino all’emersione di un vissuto primario, sostanziale e animistico della metropoli. La sconfinata pluralità anonima e luminescente si raccoglie per incanto nel suo valore archetipico di elemento igneo, in una poetica visiva e vegliante, che lega intimamente la rêverie delle finestre accese, in una costellazione di certezze, alla luce familiare degli occhi. Si disvela così l’anima segreta della metropoli nella luce degli occhi dediti, che vegliano la notte.

Donato Lotito, Butterfly.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Butterfly” di Donato Lotito

 

La poesia intima della fotografia del Lotito ammanta di delicata bellezza il segreto universale della metamorfosi dell’essere che supera la forma, del sonno crisalideo dello sguardo che trasforma e che rinnova, oltre il sacrificio della coscienza, posta in divenire. L’artista richiama alla dimensione etica del sapere, che socchiude ciclicamente gli occhi dell’abitudine a vedere, per una luce nascente dal grembo di verità dell’inconscio. L’adolescenza è passaggio iniziatico, di morte delle certezze dell’infanzia, nel nuovo luogo di sé che avvicenda l’incanto dei modi caduchi di conoscersi.

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