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Fabio Sommella

A mia madre

Tutto è sbagliato o errato,
Tutto è vero o giusto.
forse, o probabilmente, Tutto è solo necessario!

​

Siamo soltanto personaggi d’innumerevoli commedie,
esse stesse si ripetono immutabili e diverse, finché il nostro spirito,
con energica rabbia o meraviglioso amore,
non si distaccherà da questo continuo ciclo.

​

Eppure,
non son sicuro che tu avessi compreso come i tuoi antichi racconti
su Testaccio e le guerre e i miei nonni e i tuoi vecchi lavori e amici
fossero e suonassero così dolci e lievi nella mia testa
(ricordi il mio regalo e il mio biglietto? “A mia madre, perché non pensi io sia indifferente a Roma”).

​

Come una luce fioca,
che nella notte il pellegrino intravede nell’oscurità, come una brezza gentile,
il tuo ricordo mi conduce in luoghi quieti e sicuri, fatti di suoni di chitarra e odori di cena
e tenero tepore, mentre
fuori è freddo, buio e bianchi lampioni stradali illuminano il borgo,
muovendolo con le auto nella notte.

​

Sento profondamente la tua mancanza,
madre mia,
dei tuoi abbracci e delle tue parole “non bere troppo!”, della tua figura nella cucina,
nella casa vuota con i suoni che eternamente mi rintoccano nella mente,
insieme alle tue poesie e alle duttili rime.

​

Fino a quando le nostre anime non si distaccheranno da questo misterioso ciclo,
e s’incontreranno di nuovo in un’altra dimensione
senza spazio né tempo,
forse insieme alle altre vite che abbiamo vissuto,
e tutti insieme ci stringeremo in un nuovo abbraccio senza fine…
arrivederci, madre!

 

Critica in semiotica estetica della Poesia “A mia madre” di Fabio Sommella

 

Memore, la parola lirica ed epistolare del Sommella commuove nella sinestesia, che reifica ogni perduto, fino a superare i confini fisici e spaziali e il tempo caduco della finitudine. Dell’umana condizione segnica di assenza e di rimando il poeta trova il luogo della necessità e al contempo redime dall’apparenza della rappresentazione nell’atto di sintesi degli opposti alla libertà sostanziale, che destina e che rifonde in unico abbraccio delle anime il respiro.

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