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Fariel Shafee

Fariel Shafee, The Wait 1.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “The Wait 1” di Fariel Shafee

 

L’acquerello della Shafee lega la donna all’elemento naturale ed è un descensus al luogo acqueo dell’emozione prima, che tocca e radica ai luoghi dell’ombra, per risalire dalla profondità. Come la fenice, anche la ninfea è simbolo della rinascita della coscienza, il fiore affonda nel grembo dell’acqua e all’alba risale redento dal fango stagnante, incontaminato, in un processo d’individuazione che integra gli opposti di dolore e di libertà.

Criticism in semiotic aesthetic method of the artwork “The wait 1’” by Fariel Shafee

 

Shafee’s watercolor binds woman to the natural element and is a ‘descensus’ to the watery realm of primal emotion, which touches and takes root in shaded places, to then rise from this depth. Like the phoenix, the water lily is also a symbol of the rebirth of consciousness: the flower sinks into the womb of water and at dawn rises redeemed from the stagnant mud, uncontaminated, in a process of individuation that integrates the opposites of pain and freedom.

Prof. Tony Brophy’s translation

Fariel Shafee, Breaking free.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Breaking free” di Fariel Shafee

 

La levità ignea e aerea della Shafee è liberazione, rottura dei vincoli di gravità materiale terrena per la rubedo della fenice, per un’opera al rosso, che nutre l’archetipo del Sé nella sua realizzazione. È un processo d’individuazione dell’essere che risorge dalle fiamme trasmutanti del fuoco. La donna ricrea divinamente se stessa, reintegra il sacrificio dell’ombra sublimata in nuovo e aureo mattino di vita. Risolleva dalle proprie ceneri la donna unanime con il mondo, che si ripete e si rinnova incessantemente, nell’immortalità della vita.

Fariel Shafee, Magic in Wilderness.jpeg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Magic in Wilderness” di Fariel Shafee

 

La magia nel deserto della Shafee è movimento immaginifico sacrificale per la rinascita della verità. La donna risorge per la trasmutazione del luogo ctonio dell’ombra in coronata luce sapienziale, mai per scissione e rimozione, per integrazione degli opposti nel senso. Fiorisce il cuore l’unità dal molteplice, il luogo spirituale dalla materia. La donna in comunione alla natura è il mattino radiale della coscienza, che nuova rinasce dall’inconscio sentire.

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