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Giovanni Capponi

Giovanni Capponi, Peristilio.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Peristilio” di Giovanni Capponi

 

L’elaborazione fotografica del Capponi ricava uno spazio eretto e circoscritto da colonne di sostegno: colonne non aduse alla transizione dal luogo terrestre alla trascendenza celeste, bensì atte a riscuotere dalla segreta immanenza inconscia della materia un istante di desta sorpresa passeggera, un nuovo nascente dilucolo albo di coscienza. Lo spazio sotteso riscatta un labirintico segmento di rimosso, ad arguire con sagacia penetrante nello spazio di un’ipotesi, per vincere la meravigliante ricchezza dell’inatteso.

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