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Jean François Moussavou Ngoma

Julie

Le gocce di pioggia scivolano dolcemente sui vetri della tua finestra
Qualcuna va, qualcuna resta.
Tua madre, in salone, seduta sul divano, tv accesa, anima spenta,
Un’immagine va, un’immagine resta.
Tuo padre, chi sa dove, fa un’altra vita non sai se di sole o di tempesta.
Una nuvola va, una nuvola resta.
Te chiusa nella tua stanza balli come ci fosse la musica, come ci fosse una festa.
Mentre una lacrima va e una lacrima resta.

Critica in semiotica estetica della Poesia “Julie” di Jean François Moussavou Ngoma

 

Fra divenire ed essere, la parola del Moussavou Ngoma è cifra dell’impermanenza della vita, transeunte. L’uomo è essere in movimento instabile, perduto e ritrovato nella tensione segnica, a distanza dolorosa da se stesso, nel rinvio al senso, nell’ipotesi artistica, nella metafora della verità, fra memoria e oblio.

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