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Marinella Nurchis

Marinella Nurchis, Certe volte guardo il mare.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Certe volte guardo il mare” di Marinella Nurchis

 

La veduta marina della Nurchis ritrae la figura aggettante di spalle, a proiettare l’osservatore nella stessa dimensione animo della donna, a partecipare in sinestesia la stessa distensione del tono muscolare, che abita l’orizzontalità equorea della rêverie stanziale, finanche ad allungare languidamente gli arti, in atto abbandonico elementare e consustanziale.

Marinella Nurchis, Grand Canyon.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Grand Canyon” di Marinella Nurchis

 

La suggestione paesaggistica della Nurchis è viaggio iniziatico, da un descensus inferno nel grembo profondo della terra, nel chasma di Ecate, all’alba aurea di un sole nascente, che terge dall’ombra delle tenebre notturne, per la trasmutazione delle rocce sedimentarie nelle pagine di un sapere archetipico universale.

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