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Moreno Gasparetto

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Uomo con rabbia e sgomento” di Moreno Gasparetto

 

L’arte del Gasparetto rivela tonico-dinamicamente l’umana sapienza primaria e bioenergetica della necessaria continuità vitale fra dimensione ricettiva in intensità emozionale e dimensione espressiva catartica. L’implosione emotiva della materia inconscia del plesso solare, divelta fra il rosso e il nero di volontà e negazione, congela la possibilità fonatoria dell’urlo di silenzio e il movimento inibito degli arti; solo il tempo, cura dell’umano sentire, è stampella al possibile disegno lontano del pensiero rielaborativo cosciente e, nella significazione del vissuto, strada identitaria di futuro.

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Partire per lavorare” di Moreno Gasparetto

 

L’espressione pittorica del Gasparetto è la figurazione diretta dell’attingimento interiore: l’emozione grezza

e precategoriale della dimensione panica e irriflessa, come anche l’urlo implosivo e silente del vuoto del distacco dal familiare, è fermata all’istante dell’affioramento tonico-muscolare della superficie corporea. L’emozione è plastica, è resa in sinestesia tangibile dall’artista, che ne serba il calore al tatto in sintomo del rimando immediato al luogo viscerale interno, dell’ineffabile, luogo reso visibile nel silenzio delle intersezioni profonde dei paesaggi emotivi.

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