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Patrizia Schettino

Patrizia Schettino, Memorie di Primavera

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Memorie di Primavera” di Patrizia Schettino

 

La grembale tela accogliente della Schettino è ricetto dell’elemento naturale, ispirata al rito giapponese hanami, di contemplazione della fioritura dei ciliegi. L’espressione festante e giuliva, dopo la latenza invernale, della rinascita della vita nelle forme di sublimazione estetica, si mesce e si compenetra con l’istanza introspettiva e filosofica della fragilità e caducità della bellezza, del luogo stesso che inscrive ogni gesto e ogni forma in un disegno unico e complessivo d’armonia spirituale. L’azione divinatoria dell’artista rinnova l’uomo e la natura nel sentimento delle cose e alla morte il flusso dell’impermanenza si trattiene nell’istante memoriale, impronta del passaggio, senso che risorge e presentifica l’umbratile assenza.

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