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Sauro Tupini

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Ballerina” di Sauro Tupini

 

I ritratti atmosferici del Tupini addensano rilievi di luci e di ombre, come incantati passaggi nembosi

della veduta di un cielo interiore. È l’emozione chiaroscurale e sospesa del dettaglio dell’istante il seme sanguigno che cerca un fiorire eternato nel terreno della memoria. L’artista compone i gialli dell’affinità

e dell’elezione di ciò che resta, di ciò che vince mutabilità e declino.

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