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Sergio Sarri

Sergio Sarri, Sdraio.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Sdraio” di Sergio Sarri

 

La grafica texture in china del Sarri intesse la trama di una superficie ed estende il motivo bidimensionale alla rappresentazione della tridimensionalità dello sfondo, diffondendo l’esperienza di una sensazione particolare nell’unità universale della sinestesia tattile epidermica, in un effetto che potenzia la qualità del vissuto, sottilmente ironizzando sul punto di vista. La rêverie della vacanza da spiaggia, fra sonno e veglia, fra inconscio e coscienza, su di una sedia che annulla le distinzioni sociali, affida la memoria archetipica della continuità della pelle dell’uomo alla pelle del mondo, che rinnova il grembo marino.

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