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Simona Fiore

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Medusa” di Simona Fiore

 

La scultura della Fiore propone una visione della follia, nella sua valenza e forza oppositoria, nel rovesciamento simbolico dell’occhio diurno, della coscienza, nel volto della figura ctonia anguicrinita della Gorgone. La pupilla di Medusa partecipa di un’animalitas, della vita animale ignara di parola, riconducendo al ricordo immemoriale del luogo di origine, soglia dell’humanitas. Vita umana è movimento della forma e la forma è ciò che porta significato, nel ritmo del riconoscimento. L’uomo, come Perseo, non può lo sguardo inconscio, diretto, della pietrificazione; vive del riflesso, indiretto e mutevole, della verità, raccolto dallo scudo dell’arte.

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