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Simona Rossi (Motò)

Simona Rossi (Motò), Libertango.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Libertango” di Simona Rossi (Motò)

La levità ignea e ardente della Rossi, in Arte Motò, omaggia la composizione musicale del Piazzolla. È una sinestesia di volontà di rinascita del colore della vita in presenza dal buio sacrificale dello smarrimento. Come una fenice, si solleva il flavente piumaggio cromatico in un passo ritmico staccato di irradiazione da un centro, nell’impeto a ritrovarsi.

Simona Rossi (Motò), Vite rubate. Il Golgota dell'umanità..jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “Vite rubate. Il Golgota dell'umanità.” di Simona Rossi (Motò)

L’apparizione divina della Rossi, in Arte Motò, inscena il sacrificio ineffabile e al contempo urlato della guerra, che segue la degenerazione dello stato identitario esaltando l’affermazione di sé nella distruzione dell’altro. L’artista invita alla catarsi della resurrezione nell’incontro, nell’identificazione all’alterità, poiché questa stessa è il contenuto sostanziale dell’identità.

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