top of page

Simonetta Secci

Simonetta Secci, In viaggio per la libertà.jpg

Critica in semiotica estetica dell’Opera “In viaggio per la libertà” di Simonetta Secci

 

La migrazione della Secci esprime un sentimento di estraneazione, è un vissuto di lacerazione dalla coscienza, è un meare senza ritorno, un movimento costretto all’ignoto, che sradica dalla terra natia. È un’esperienza che preclude, spezzando la continuità ad un’origine, il senso stesso dell’esistenza. È una depauperazione identitaria l’assenza del dono di riconoscimento dell’alterità. Eppure, nel paradosso della speranza dei migranti persevera il sogno di un nuovo paradigma di realtà.

bottom of page